Soggettività migranti nell’epoca contemporanea.
I processi di esclusione e le ineguaglianze legate direttamente alle forme di integrazione globale e le crisi politiche, sociali ed economiche internazionali hanno avuto un impatto drammatico sulle declinazioni della mobilità transnazionale contemporanea, determinando in particolare da un lato una intensificazione eterogenea delle migrazioni, dall’altro un rafforzamento delle frontiere reali e simboliche che si frappongono alle soggettività migranti.
Queste ultime si trovano, in questo senso, spesso negate nella loro stessa soggettività, oggettivate nell’intervento istituzionale, definite secondo riferimenti normativi generici e sovra-imposti, ascritte a categorie sociali pre-determinate, spesso marginalizzate o comunque solo parzialmente incluse nei diversi contesti sociali all’interno dei quali si muovono.
Recenti studi hanno evidenziato come negli spazi migratori ampiamente intesi avvengano anche importanti processi di soggettivazione/desoggettivazione, in un continuo confronto tra il sé e il noi, istituzionale e sociale (M. Ambrosini, L’ invasione immaginaria. L’immigrazione oltre i luoghi comuni, Laterza, Roma, 2020; M. Ambrosini, Altri cittadini. Gli immigrati nei percorsi della cittadinanza, Vita e Pensiero, Milano, 2020). L’analisi delle declinazioni di tali processi, può rivelarsi importante per comprendere le diverse articolazioni nazionali e transnazionali delle migrazioni, utili all’analisi critica di più ampi fenomeni a esse correlati, come globalizzazione, multiculturalismo, vulnerabilità/precarietà, integrazione e inclusione.